IL CAMBIAMENTO

*"se quello che faccio potesse servire anche ad un'unica persona, e se anche quell'unica persona fossi io, non sarà stato inutile" .

*"Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano".


*" Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore." (F.De Andrè).

martedì 29 novembre 2011

TG5 Speciale - L'Arca Perduta

lunedì 28 novembre 2011

Gregorian-Moment of Peace vs antarktika



MERAVIGLIOSO MOMENTO DI PACE.

sabato 26 novembre 2011

L’uscita dalla crisi è possibile qui e ora | Linkiesta.it

L’uscita dalla crisi è possibile qui e ora | Linkiesta.it


La nostra generazione è delusa, ha paura della crisi e di ciò che verrà. Il biblista Silvano Fausti spiega come il vangelo di domani offra una chiave di lettura nel buio della notte. «Bisogna quindi cominciare ad aprire gli occhi e riconoscere i segni di bene».



Leggi il resto: http://www.linkiesta.it/l-uscita-dalla-crisi-e-possibile-qui-e-ora#ixzz1epT1YKNS

lunedì 21 novembre 2011

Francesco Guccini -L' Avvelenata-



PER NOI AVVELENATI!

http://www.pensieridelgufo.it/Eilgufodisse333.htm

Sui verdi fianchi di una balza delle Alpi, sotto un roccione sporgente, c'era la tana di una lepre di montagna.
Anche i ghiaccioli, che pendevano numerosi e impettiti dall'ingresso della tana,
stavano ad ammirarla un po' invidiosi per ore e ore, mentre dormiva avvolta nella sua bianca pelliccia.
Sul finire di un inverno, sul roccione sovrastante la tana si vide un ghiacciolo ostinatamente aggrappato all'orlo di una fenditura.
«Non ti decidi ad andartene?», gli chiese un giorno l'abete più vicino.
«lo non me ne vado: rimango.
Durante l'inverno non ho fatto che sentir decantare la primavera con i suoi colori,
l'estate con la sua luce e il vento che sembra una carezza, e la gioia dei fiori e dell'erba, e il cielo tutto lucido e pulito ...
Perché proprio io non dovrei conoscere tante belle cose?
Ho deciso perciò di restare fino alla primavera, magari fino all'estate!».
Quando l'aria cominciò a intiepidire, il ghiacciolo si staccò dalla fenditura con un crepitio secco e si lasciò cadere in un'incavatura della roccia
nella quale il sole non batteva e da cui avrebbe potuto assistere comodamente allo spettacolo atteso.
Sentì che era caduto addosso a qualcosa.
«Non avevo visto che c'era lei. Se permette, anzi, mi presento: io sono un ghiacciolo, l'ultimo ghiacciolo dell'inverno».
«Bene, tanto piacere. lo sono una cartuccia, una cartuccia di fucile da caccia.
Sono di ottima marca, e ... carica, naturalmente.
E se mi trovo qui è solo a causa di uno spiacevole contrattempo.
Durante una battuta, il mio padrone mi ha smarrita.
La lepre può ringraziare il cielo: se aveva da fare con me non scappava di certo!».
Era una cartuccia molto dura e superba, e vedeva tutte le cose dal punto di vista delle cartucce.
«Ma che le ha fatto la lepre?».
«Niente mi ha fatto. Ma non doveva nascere lepre. lo uccido!».
L'aria si era fatta ormai mite e la lepre vagava nei dintorni in cerca di nutrimento.
Il ghiacciolo faceva una gran fatica a non sciogliersi,
e cercava di aderire all'incavatura della roccia nel punto più profondo e più fresco.
Voleva a tutti i costi vedere i fiori dei rododendri, le stelle alpine, il verde tenero dell'erba novella,
il cielo lucido e pulito nello sfolgorio della sua luce cristallina.
Ma un mattino, svegliandosi, non vide più la cartuccia.
Orme d'uomo, recenti, erano impresse nel suolo ai piedi del roccione.
Nel pomeriggio echeggiò fra le montagne un colpo di fucile.
Verso sera, trascinandosi a stento, la lepre fece ritorno alla tana. Sanguinava, era ferita.
Il ghiacciolo che per tante notti aveva vegliato la lepre, si commosse.
«Ho sete ... » gemeva la povera bestiola.
Ghiacciolo non volle udiré altro.
Si rotolò fin sul margine dell'incavatura, sulla roccia ancor calda dal sole, e cominciò rapidamente a sciogliersi.
Cadde in gocce fitte e refrigeranti sulle ferite della lepre, in gocce ristoratrici sulle sue labbra riarse.
«Chi piange, lassù?», balbettò la lepre stupita, riavendosi a poco a poco.
Ma il ghiacciolo non poté più rispondere.
Si era ormai sciolto del tutto, senza neppur pensare che le stelle alpine e i rododendri non erano ancora fioriti,
che il cielo non era ancora terso e azzurro.
Tutte cose che dovevano essere belle, oh molto belle, a vedersi.


Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la vita per i propri amici...

venerdì 18 novembre 2011

Indian Dreams - Sacred Spirit

Vivere o Niente - Vasco Rossi Testo

Dire alle persone sane che sono malate fa business

LA MANIPOLAZIONE DELLE CONOSCENZE “Dire alle persone sane che sono malate fa businnes” .pubblicata da Informazione - Illuminiamo le Coscienze il giorno giovedì 17 novembre 2011 alle ore 20.40.Così inizia un vitatissimo articolo scritto per il “Britisch Medical Journal” da un giornalista scientifico, un medico di base e un professore di farmacologia clinica, il cui titolo esplicita l’argomento: Vendere malattie: l’industria farmaceutica e il mercato della malattia. Gli autori dimostrano, con numerosi esempi, che c’è una costante azione, da parte dell’industria farmaceutica, di medicalizzazione della società, al fine di allargare il mercato. Lo studioso della Sanità Gianfranco Domenighetti così descrive le strategie di allargamento del mercato messe in atto dall’industria e dagli altri anelli della rete. “Anticipazione della diagnosi, screening e altre procedure assimilabili, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano temporale della vita. Abbassamento della soglia tra normalità e patologia, che tende ad estendere il dominio della vita sul piano quantitativo. Attribuzione della qualifica di patologico a condizioni esistenziali comuni, che tendono ad estendere il dominio della malattia sul piano qualitativo” La promozione dello sreening rappresenta probabilmente “il più grosso business per creare nuovi ammalati”, scrive Domenighetti. Tipico è lo screening per il PSA (l’antigene prostatico specifico), che è stato proposto a tappeto in Europa e negli USA a maschi cinquantenni, anche in buona salute, con effetti nulli sul controllo della mortalità per tumore alla prostata, con molti effetti negativi derivanti dalla diffusione ingiustificata della chirurgia della prostata e con molti effetti positivi per i produttori dei test e dei farmaci. L’altro pilastro della strategia di marketing è l’abbassamento della soglia che divide il normale dal patologico. Gli esempi li abbiamo sotto gli occhi: la soglia del colesterolo e quella della pressione arteriosa sono diventate talmente mobili verso il basso che si fa fatica a catturare l’ultime limite. Al punto che ormai è frequente sentire cardiologi dire che meno colesterolo si ha e meglio è, stravolgendo la fisiologia e la biochimica, che ci insegnano che questa molecola è essenziale per la stabilità della membrana cellulare e per la sintesi degli ormoni steroidei (ormoni sessuali, cortisolo, DHEA e altri di minor peso). Dal punto di vista conoscitivo, adottare questo punto di vista significa passare dal concetto di equilibrio dei valori (del colesterolo, della glicemia, della pressione arteriosa, eccetera) a quello di nemici interni da annientare. Il concetto di salute che è alla base non è quello di equilibrio, che la persona ricerca in prima persona, ma è quello di difesa dai nemici sia interni che esterni, da realizzarsi con armi che vengono fornite dall’esterno sotto forma di pillole, bisturi e simili. Ray Moynihan, primo firmatario dell’articolo sopra citato, in un suo recente libro fa notare che la decisione di abbassare la soglia del colesterolo in USA, dopo molte traversie, è stata presa nel 2004 da un gruppo di nove esperti federali, di cui otto hanno interessi con le industrie che producono farmaci per abbassare il colesterolo. Le nuove linee guida, solo negli USA, hanno di colpo creato 25 milioni di malati in più, facendo passare da 12 a 36 milioni le persone che dovrebbero ricevere un farmaco per abbassare il colesterolo. Per non parlare poi delle linee guida sull’ipertensione, per le quali, nel giro di pochi anni, si è passati da una pressione di 90/140 considerata normale a 120/80. Infine nella primavera del 2003, gli esperti chiariscono che se si raggiungono quei valori la persona deve essere considerata in “pre-ipertensione”. Insomma per questi signori, uno per essere considerato sano, dovrebbe stare sempre sul filo dell’ipotensione! Anche qui è ovvio che abbassare la soglia significa alzare la prescrizione di farmaci, e comunque medicalizzare uno stato normale. Tratto da: G. Domenighetti, R Satolli EBM e cittadini (troppa medicina) in A. Liberati Etica, conoscenza e sanità, Il pensiero scientifico

giovedì 17 novembre 2011

Un alieno a Roma » Ritagli - Blog - Repubblica.it

Un alieno a Roma » Ritagli - Blog - Repubblica.it

Non potrebbero essere più diversi. Mario Monti alloggia all’Hotel Forum, dove una doppia costa 140 euro, quanto un bicchiere di palazzo Grazioli, e ieri, come milioni di italiani, è andato a messa con la moglie Elsa, mentre l’altro non lo faceva mai e nel giorno libero saliva sul suo jet per trascorrere il week-end in una delle sue ville da Mille e una notte; “faccio una vita disumana” si giustificava se un fotografo lo beccava con una aspirante concorrente al Grande Fratello. Monti è rigido come uno svizzero, e infatti la tv elvetica gli tributa un affettuoso ritratto dal titolo “Il tecnocrate dalle buone maniere”. Fa impressione vederlo camminare nella luce opulenta di Roma senza dire una parola, intimidito; in quei frangenti che l’altro occupava per maledire i comunisti, attaccare i giudici, biasimare la stampa libera o solo raccontare una barzelletta sporca. Studi dai gesuiti, serene abitudini borghesi – le serate all’Opera, passeggiate silenziose tra i boschi dell’Engadina – la consorte, capo ispettore della Croce Rossa, gli ha portato le valigie viaggiando in treno da Milano; Monti, che certo non è di sinistra, è davvero l’anti-Silvio. In Parlamento, ad esempio, non conosce nessuno, è un perfetto alieno; si è sempre sottratto alla vischiosità salottiera della Roma del potere, non esiste nemmeno una sua paparazzata su Dagospia.

Ce la farà il professor Monti? La sua riuscita dipende anche dalla lealtà di Berlusconi, che comunque dispone della maggioranza al Senato, e la cui immagine ci perseguita anche all’indomani delle dimissioni, come dimostra il videomessaggio andato in onda – non a caso – mentre il Professore varcava la soglia del Quirinale per l’incarico. Non molla, il deputato Berlusconi, e quel “viva l’Italia!” pronunciato alla fine lascia presagire altri colpi di coda.

Le tv continuano a mostrare il discorso della sua discesa in campo, 26 gennaio 1994: sono passati quasi 18 anni! In 1994. Colpo Grosso, l’istant-book di Pino Corrias, Massimo Gramellini, Curzio Maltese, uscito per Baldini& Castoldi nella primavera del primo governo Berlusconi, si racconta questa scena, avvenuta a Montecitorio il 13 gennaio 1994: D’Alema, richiesto di un parere sulle probabilità di successo di Berlusconi, le scacciò via come una mosca fastidiosa: “Non siamo mica in Brasile”; la Bindi profetizzò “a destra Bossi batte Berlusconi 3 -1, perché la Lega al contrario di Forza Italia è popolare”, e Segni, che allora era l’uomo nuovo che il tycoon delle tv pensava inizialmente di appoggiare, dottoreggiava: “Può darsi che la pensi come me, ma non conosco le sue idee perché m’interessano poco”. Oggi un giovane non sa nemmeno chi sia Mario Segni.

Forse Monti ce la farà, e a quel punto Berlusconi sarà davvero tramontato, ma abbiamo il dovere di essere, proprio in quest’ora di liberazione, sommamente severi con noi stessi: su quel che è stato, su quel che siamo diventati. “Perché – scriveva Barbara Spinelli su Repubblica il 12 settembre – la questione davvero importante non è Berlusconi, ma è come l’Italia abbia potuto sopportare un personaggio così per 17 anni. Chi siamo noi è la questione?” E Ida Dominijanni, ieri sul manifesto, si domandava “come fu che l’Italia di Machiavelli e di Gramsci, del diritto romano, del Rinascimento e del Risorgimento, l’Italia che Benigni porta davanti al parlamento europeo dimenticandosi di citare il fascismo, venne captata nell’immaginario della fiction di Arcore: questa è la domanda che resta, e che obbliga a spostare lo sguardo, prima o poi, da lui a noi”.

domenica 6 novembre 2011

Laura Pausini - il Mondo che Vorrei * ►byDome1966◄

Tranquility - Time Solitaire. Music United with Nature.

io e marley finale



Un cane non se ne fa niente di macchine costose,case grandi o vestiti firmati,un bastone marcio per lui è sufficiente.A un cane non importa se sei ricco o povero, brillante o imbranato,intelligente o stupido..se gli dai il tuo cuore lui ti darà il suo.Di quante persone si può dire lo stesso?Quante persone ti fanno sentire unico,puro,speciale?Quante persone ti fanno sentire..straordinario?

mercoledì 2 novembre 2011

Rischio avvelenamento, l’appello: «Non lasciate cani liberi in spiaggia» | Il Segnale

Rischio avvelenamento, l’appello: «Non lasciate cani liberi in spiaggia» | Il Segnale

L'ipotesi da verificare: presi per la gola con esche velenose messe per tutelare chalet dal fenomeno del randagismo
Rischio avvelenamento, l’appello: «Non lasciate cani liberi in spiaggia»
La vittima è un pastore belga di 11 mesi, morto dopo aver ingerito qualcosa lungo il primo tratto di arenile sambenedettese. Ma potrebbero esserci altri casi non denunciati dai padroni degli animali uccisi
di Redazione