IL CAMBIAMENTO

*"se quello che faccio potesse servire anche ad un'unica persona, e se anche quell'unica persona fossi io, non sarà stato inutile" .

*"Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano".


*" Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore." (F.De Andrè).

sabato 31 dicembre 2011

DIO non sbaglia mai... ( bellissimooo ) condividete

CAPODANNO FRANCO CALIFANO

SeilMayavie' - La Sora Cesira

martedì 27 dicembre 2011

(1) Lo scrittore Giorgio Bocca: "Io che, da ateo, considero il Vangelo più importante della Costituzione"

(1) Lo scrittore Giorgio Bocca: "Io che, da ateo, considero il Vangelo più importante della Costituzione"




Giorgio Bocca non è stato uno qualunque.Tra i più celebri giornalisti italiani, è stato uno dei fondatori del quotidiano "Repubblica", con cui ha collaborato ininterrottamente, ed ha ottenuto il riconoscimento più alto concesso dalla Presidenza della Repubblica, quello di Cavaliere di Gran Croce. Recentemente il giornalista e scrittore Giorgio Boccaaveva rilasciato una lunga intervista “a ruota libera”, spaziando dalla politica alla storia, dalla religione al giornalismo. Bocca è un intellettuale di sinistra (molti lo chiamano “maestro”), ateo, laico rigidissimo.

Durante l’intervista, rilasciata al quotidiano on line "Lettera 43", parlando dell’eventuale modifica della Costituzione, Bocca ha dichiarato: «Le costituzioni sono tutte nobili nella loro ipocrisia. Si, perchè non vengono osservate. Della Costituzione italiana me ne frego. A me importa la costituzione morale. Credo di più al Vangelo che non alla Carta». Allo stupore del giornalista che lo intervistava, ha approfondito: «Mi sembra più convincente perchè nel Vangelo c’è qualcosa di divino che nelle costituzioni liberali non c’è. Non credo in Dio perché non l’ho mai incontrato. Possibile che questo Dio così potente non abbia mai trovato il tempo di manifestarsi?». Il divino di cui parlo è «quello che vorrei che ci fosse. Ma sono ancora alla ricerca. Il Vangelo mi sembra più commovente, più umano, più vero. Le costituzioni sono delle fabbriche ben congegnate, ma sono politiche, mentre il Vangelo è quello di cui gli uomini hanno più bisogno in assoluto. Non ho alcun problema nell'affermare, da incredulo, che quel libro è l'unica speranza per rigenerare questa umanità decadente».



Lo scrittore Antonio Socci ha risposto a Bocca, ricordandogli che Dio si è manifestato duemila anni fa: «da allora tutti desiderano vedere il suo volto e lui raggiunge la vita di chiunque, infatti ha raggiunto perfino Bocca: quel “divino capitano” continua a commuovere i cuori e a compiere segni eccezionali attraverso il “divino drappello” dei suoi amici, attraverso la Chiesa». Si sofferma poi sul fatto che gli intellettuali sono quelli che fanno più fatica ad essere uomini semplici, unica condizione per incontrarLo e seguirLo. Gli intellettuali magari, continua Socci, sono i più lucidi a intuire la bellezza di Cristo e del cristianesimo, si commuovono, ma non permettono al loro cuore di gustare questa bellezza: «Sono prigionieri del loro personaggio, delle proprie opinioni, della propria immagine di sé. Come il “giovane ricco” il quale stimava il suo patrimonio più prezioso di se stesso”. L’ego dell’intellettuale soffoca l’io». E cita Massimo Cacciari, che spesso discute di cristianesimo, difendendolo a spada tratta, restando però agnostico. Parla di Giuliano Ferrara: si dice ateo, ma cattolico di cultura. E’ affascinato dal cristianesimo come realtà storica e dottrinale, ma sembra sfuggire ogni volta che il volto di Gesù appare troppo evidente nei suoi studi. Cita anche Massimo D’Alema, che quando incontrò Wojtyla, questi gli prese le mani e gli parlò. Da quel gesto affettuoso rimase sconvolto. E conclude:«Gli intellettuali italiani sono rimasti quasi tutti affascinati da Giovanni Paolo II. La sua eccezionalità umana ha fatto scoprire a tanti il fascino del cristianesimo. Diversi sono arrivati fin sulla soglia della Chiesa, ma poi, quasi tutti, si sono ritratti».

giovedì 22 dicembre 2011

Babbo Natale e il consumismo non ci salveranno dall’angoscia. Capodanno, fortemente ansiogeno e stressante

Babbo Natale e il consumismo non ci salveranno dall’angoscia. Capodanno, fortemente ansiogeno e stressante

“Non ci salverà Babbo Natale dalla depressione e dalla crisi, ma solo l’amore vero. Le feste natalizie e Capodanno sono periodi fortemente ansiogeni, a rischio depressione”: lo afferma il noto psichiatra Alessandro Meluzzi. Meluzzi, Natale comporta rischi di nevrosi? : “certamente, anzi queste festività, ormai imminenti, sono considerate da noi psichiatri periodi ad alto rischio” .Per quale ragione? : “dunque, si vivono dei piccoli grandi drammi legati alla incomunicabilità, a rabbie represse e alla circostanza di dover stare seduti insieme non per amore, ma spesso solo per convenienza o protocollo con persone che detestiamo. Insomma, la miglior preparazione ad un Natale sereno è lasciarsi alle spalle i rancori. In caso contrario, meglio disertare la tavola”. Natale invece che momento di gioia, spesso si trasforma in un momento di verità, una sfida ad alto rischio: “è così. Si trasforma nel ...

... momento della verità, non a caso i litigi più furibondi ed insanabili avvengono a tavola durante il Natale. In quella sede si misura realmente la profondità, la serietà degli affetti, se sono sinceri o basati su ipocrisia”.

Un’altro motivo di stress è la corsa al regalo natalizio, come fare per evitarla, ci sono medicine? : “ma quali medicine. La sola medicina è l’amore che vince tutto. Il regalo fatto ad ogni costo ha valore, il più delle volte, compensatorio, il voler farsi ripagare errori o mancanze. Si pensa, sbagliando, che un trenino o una pelliccia o una macchina ultimo modello possano colmare anni di gelo o di indifferenza, se non di rancore. Un invito: regalatevi stima e amore, meglio divertirsi con poco. In fondo, Natale è la festa di Cristo, che ci regala se stesso. Il resto è contorno. Il consumismo moderno ha trasformato Natale in una corsa all’acquisto, che poi confonde e crea ansia. Spesso siamo certi che il nostro regalo non sia bello o all’altezza della persona. Il vero regalo sia l’amore e l’ascolto dell’altro. Di questo, molti hanno bisogno, il saper essere valorizzati ed ascoltati. Il regalo dura l’effimero momento dell’apertura. Poi ognuno rimane con i suoi problemi”.

Veniamo a Capodanno. Vi è anche qui il rischio della depressione, della solitudine? : “certo. Capodanno è uno dei giorni da bollino rosso per gli psichiatri. La ragione è semplice. Vi è l’ossessione del divertimento ad ogni costo, come se un grande vecchio avesse ordinato, bisogna far baldoria per un ordine. Dunque, ecco che si crea l’ansia. Chi non ha veglioni, amici, parenti si sente tagliato fuori, escluso. E non sa che ha Dio. E poi nessuno ordina di far festa”. Dunque esiste una sindrome della notte di Capodanno: “esiste. Ma aggiungo che molte donne, la sera di Natale, pur di evitare incontri sgraditi, questo fa parte della letteratura, non invento nulla, ingigantiscono febbriciattole ai propri bambini e li portano al pronto soccorso, in ospedale. Insomma, pur di evitare il confronto, si sceglie la clinica”. Quali sono i giorni più ansiogeni dell’anno?: “Natale, Capodanno, Ferragosto, la vigilia delle ferie e l’inizio dell’inverno. In Italia giugno è il mese con il più alto numero di suicidi”.

Perché Ferragosto? : “ per la stessa ragione di Capodanno. Una becera consuetudine ci porta a credere che sia un giorno, valga lo stesso per Pasquetta, in cui chi non si diverte è off limits, insomma, si celebra il trionfo dell’esclusione, con il risultato di determinare depressioni o di accentuarle in chi già le ha”.

Insomma che fare per vivere un Natale senza stress? : “ affidarsi all’amore di Dio, essere liberi, non crearsi troppe aspettative e se possibile, in franchezza, risolvere ogni problema, prima. Questo al fine di evitare che il pranzo di Natale sia una fiera dell’ipocrisia con evidenti aumenti di tensione e di emicranie”. Dunque Babbo Natale non ci assicura la salvezza?: “assolutamente. Il vecchietto rosso è fonte di stress. Ci salverà solo l’amore verso Dio, gli altri e la sincerità”. Ci si mettono anche gli igienisti a tutto campo, che ti fulminano per un torrone in più: “ovviamente non metto naso nel caso di patologie. Ma l’uomo ha bisogno di gratificazioni. Dunque meglio un panettone in più, che poi si smaltisce, e una lite in meno. Evitiamo le mortificazioni da tavola. Anche in questo, Natale crea stress. Non sarà il chilo di troppo a guastarci la vita, ma l’ipocrisia. Natale spesso diventa una resa dei conti e crea il dramma del divertimento ad ogni costo. Viviamolo nella gioia del poco e del semplice senza grandi e terrene aspettative. Paradossalmente, i poveri lo vivono in modo meno stressante”.

di Bruno Volpe

martedì 20 dicembre 2011

Crozza "Don Verzè."



..i peggiori sono sempre gli ipocriti, quelli che si nascondono dietro il povero Gesù Cristo per portare avanti i loro sporchi affari e della cricca attorno!

domenica 18 dicembre 2011

PIU' INSIEME - RENATO ZERO

LA FRUTTA CHE PARADISO!: La deliziosa ed eccentrica storia di una cittadina...

LA FRUTTA CHE PARADISO!: La deliziosa ed eccentrica storia di una cittadina...: Quando la piccola cittadina britannica di Todmorden, nascosta tra Yorkshire e il Lancashire, ha iniziato l'installazione di orti e frutteti ...

BELLISSIMA...." UN UOMO..."

BELLISSIMA...." UN UOMO..."
MASSIMO SARENI:"UNO DI NOI" (album)

Un uomo aveva 4 figli. Voleva imparassero a non giudicare le cose troppo velocemente. Così li mandò uno alla volta a osservare un albero molto distante da casa.... Il piu' grande andò in inverno, il secondo in primavera, il terzo in in estate ... il più giovane in autunno... Quando tutti furono tornati chiese loro cosa avevano visto. Il grande disse che l'albero era brutto, spoglio e ricurvo. Il secondo disse che era pieno di gemme e promesse di vita... Il terzo non era d'accordo; L'albero era pieno di fiori...profumato e bellissimo...era la cosa più bella che avesse mai visto. Il più piccolo aveva un'opionione ancora diversa...l'albero era carico di frutti e pieno di vita e realizzazione.. L'uomo spiegò ai suoi figli che tutti avevano ragione, infatti avevano osservato solo una stagione della vita dell'albero. Disse loro di non giudicare un albero o una persona solo in una stagione..e che l'essenza di ciò che una persona è.. la gioia, l'amore, la realizzazione che viene dalla vita possono essere misurate solo alla fine quando tutte le stagioni sono complete. Se ti arrendi quando è inverno..perderai la speranza che regala la primavera..la bellezza della tua estate..la realizzazione del tuo autunno!!! Morale: Non lasciare che il dolore di una stagione distrugga la gioia di ciò che verrà dopo. Non giudicare la tua vita in una stagione difficile. Persevera nelle difficoltà..il meglio deve ancora venire!!!
.

Che anno noioso è stato il 2011 .. Forse il 2012 sarà più movimentato? B...

venerdì 16 dicembre 2011

Buone Notizie - Banco del Mutuo Soccorso



Buone notizie, è calma la città
il tempo è buono, la guerra non si fa
c'è chi ha capito, chi ancora non lo sa
chi vuol sapere che cosa succederà.
Il re ha lasciato stanotte la città
quelli informati hanno detto che non tornerà
c'è chi ci crede, chi dubita si sa
ma per la strada qualcuno ride già.
Buone notizie, la festa ci sarà
anche se è vero che a qualcuno non piacerà
c'è chi discute, chi non dice la verità
ma di sicuro, un accordo si troverà
e tutti quelli che hanno detto sempre no
oggi sono in pochi e si vergognano anche un po'.
Buone notizie che grande novità
solo per oggi, la guerra non si fa,
buone notizie è cosa certa ormai,
c'è sul giornale che sai non sbaglia mai,
qualcuno piange, per cosa per cosa non si sa,
buone notizie domani... se verrà.

domenica 11 dicembre 2011

Per ricordare i cani che muoiono soli nei box dei canili... aiutiamoli!

Pensioni, i privilegi nei palazzi del potere - Corriere della Sera

Pensioni, i privilegi nei palazzi del potere - Corriere della Sera

Non ci provino, a distinguere ancora figli e figliastri. Non ci provino, a toccare le pensioni degli italiani senza toccare prima (prima!) quelle dei dipendenti dei palazzi della politica o della Regione Sicilia. Un cittadino non può accettare di andare in pensione un paio di decenni dopo chi ancora può lasciare con 20 anni d'anzianità. Non solo non sarebbe equo ma, di questi tempi, sarebbe un insulto.....(continua)

venerdì 9 dicembre 2011

Noi abbiamo un sogno: la riconciliazione dell'animale uomo con gli altri...



Questo video, senza alcuna pretesa di completezza, riassume attraverso immagini e riflessioni piene di verità di Annamaria Manzoni, quanto sia irrimandabile e necessario il processo di liberazione animale. L'uomo potrà salvarsi solo restituendo agli animali quel rispetto e quella libertà che spettano loro di diritto, in qualità di esseri senzienti, nostri fratelli e compagni di vita su questo pianeta. Essi ci insegnano il senso morale, la solidarietà e l'altruismo,valori che la nostra specie tende a non riconoscere, e più spesso a soffocare. Dipende dall'impegno di ciascuno di noi che questo sogno si avveri