IL CAMBIAMENTO

*"se quello che faccio potesse servire anche ad un'unica persona, e se anche quell'unica persona fossi io, non sarà stato inutile" .

*"Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano".


*" Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore." (F.De Andrè).

lunedì 28 febbraio 2011

APOCALISSE - FAME, GUERRE, TERREMOTI, ALLUVIONI.........


I QUATTRO CAVALIERI DELL'APOCALISSE.
Apocalisse - Capitolo 6 L'agnello immolato apre i Sette sigilli

sabato 26 febbraio 2011

Libero spirito o spirito libero? | Libero Spirito - ilCambiamento.it

Forse il modo migliore per rendere omaggio alle donne e agli uomini che nel passato intrapresero il cammino nella libertà dello spirito risiede proprio "nella capacità di rendere attuale il senso e il valore di una simile scelta, declinandola innanzitutto in prima persona, sapendo riflettere con la necessaria determinazione ma con altrettanta lievità intorno ad una sola domanda: dove soffia attualmente lo spirito libero?". È quello che faranno Federico Battistutta e Valerio Pignatta, coordinatori del sito www.liberospirito.org nella rubrica che oggi ci presentano.
di Federico Battistutta e Valerio Pignatta - 25 Febbraio 2011


Libero spirito o spirito libero? Libero Spirito - ilCambiamento.it

mercoledì 16 febbraio 2011

YouTube - Il Castigo di Babilonia.

YouTube - Il Castigo di Babilonia.

IL CASTIGO DI BABILONIA
La prostituta famosa

Allora uno dei sette angeli che hanno le sette coppe mi si avvicinò e parlò con me: «Vieni, ti farò vedere la condanna della grande prostituta che siede presso le grandi acque. Con lei si sono prostituiti i re della terra e gli abitanti della terra si sono inebriati del vino della sua prostituzione». L'angelo mi trasportò in spirito nel deserto. Là vidi una donna seduta sopra una bestia scarlatta, coperta di nomi blasfemi, con sette teste e dieci corna. La donna era ammantata di porpora e di scarlatto, adorna d'oro, di pietre preziose e di perle, teneva in mano una coppa d'oro, colma degli abomini e delle immondezze della sua prostituzione. Sulla fronte aveva scritto un nome misterioso: «Babilonia la grande, la madre delle prostitute e degli abomini della terra».
E vidi che quella donna era ebbra del sangue dei santi e del sangue dei martiri di Gesù. Al vederla, fui preso da grande stupore. Ma l'angelo mi disse: «Perché ti meravigli? Io ti spiegherò il mistero della donna e della bestia che la porta, con sette teste e dieci corna.
La bestia che hai visto era ma non è più, salirà dall'Abisso, ma per andare in perdizione. E gli abitanti della terra, il cui nome non è scritto nel libro della vita fin dalla fondazione del mondo, stupiranno al vedere che la bestia era e non è più, ma riapparirà. Qui ci vuole una mente che abbia saggezza. Le sette teste sono i sette colli sui quali è seduta la donna; e sono anche sette re. I primi cinque sono caduti, ne resta uno ancora in vita, l'altro non è ancora venuto e quando sarà venuto, dovrà rimanere per poco. Quanto alla bestia che era e non è più, è ad un tempo l'ottavo re e uno dei sette, ma va in perdizione. Le dieci corna che hai viste sono dieci re, i quali non hanno ancora ricevuto un regno, ma riceveranno potere regale, per un'ora soltanto insieme con la bestia. Questi hanno un unico intento: consegnare la loro forza e il loro potere alla bestia. Essi combatteranno contro l'Agnello, ma l'Agnello li vincerà, perché è il Signore dei signori e il Re dei re e quelli con lui sono i chiamati, gli eletti e i fedeli».
Poi l'angelo mi disse: «Le acque che hai viste, presso le quali siede la prostituta, simboleggiano popoli, moltitudini, genti e lingue. Le dieci corna che hai viste e la bestia odieranno la prostituta, la spoglieranno e la lasceranno nuda, ne mangeranno le carni e la bruceranno col fuoco. Dio infatti ha messo loro in cuore di realizzare il suo disegno e di accordarsi per affidare il loro regno alla bestia, finché si realizzino le parole di Dio. La donna che hai vista simboleggia la città grande, che regna su tutti i re della terra».

Ti sputtanerò - Luca e Paolo (Sanremo 2011)

venerdì 4 febbraio 2011

ACCORDO SI, ACCORDO NO, ACCORDO FANTASMA.....

Nota di Andrea Fontana postata su facebook, molto condivisibile. Cliccate sul link per leggere e partecipare alla discussione.

http://www.facebook.com/?ref=home#!/notes/andrea-fontana/accordo-si-accordo-no-accordo-fantasma/10150192466619498?notif_t=note_reply

Non voglio entrare troppo nel merito del progetto di "riqualificazione" del quartiere Catasta. Non essendo nemmeno residente di tale quartiere ne ho un diritto relativo. Vorrei però spendere 2 parole su tale progetto e dire perché, secondo me, presenta delle idee sottese che sono sbagliate per l'economia (non intesa solo in senso economico) del paese.
Il progetto, da come si evince anche dal Carlino del 25 gennaio, prevede: 2 condomini che andrebbero ad occupare quello che adesso è un campo da calcetto e spazio verde. In cambio di essi, con un accordo di programma il costruttore andrebbe a realizzare svariate opere di pubblica utilità: rafforzamento dell'argine del torrente, un campetto in erba sintetica, un ponte che traversando il torrente collegherebbe il quartiere con via Ruzzi e una struttura polifunzionale. Più un ripensamento della viabilità.
Alla pubblica riunione indetta qualche giorno fa dall'amministrazione è emerso chiaramente che i residenti (almeno quelli presenti) sono decisamente contrari all'opera. In soldoni pensano che i benefici che potrebbero trarne non compensi comunque le "perdite" (spazio verde soprattutto). Ovviamente l'amministrazione comunale ha la facoltà di approvare o meno il progetto indipendentemente da come si sono espressi i cittadini. Su questo non ci piove.
Quello su cui vorrei riflettere però è altro, e precisamente due due punti:
il concetto di democrazia partecipata ribadita dal sindaco in apertura di assemblea, e l'utilità di alcune strutture pubbliche previste dall'accordo di programma.
Il sindaco ha ribadito più volte che chiedere alla cittadinanza cosa pensi di un progetto che la riguarda è vera democrazia partecipata, che fino ad allora non era mai stato fatto, che questa è una novità per Cupra. Il primo cittadino ha anche ribadito che l'amministrazione non ha ancora preso una decisione, ma che comunque il chiedere "al popolo" non è dovuto ad indecisione ma al senso di onestà e democrazia che guida lui e l'amministrazione tutta.
In linea di massima sono d'accordo.
Tuttavia durante l'incontro, fin dal prologo, è parso chiaro a tutti che l'amministrazione (o almeno il suo rappresentante) fosse più che favorevole al progetto. Se così non fosse, c'è stato evidentemente qualche errore di comunicazione...
Io personalmente credo alla buonafede e all'onestà d'intenti del sindaco D'Annibali. Ma lo stesso sindaco ammetterà che dal momento che l'opinione dei cittadini non è vincolante, dal momento che comunque decide l'amministrazione e dal momento che questa è già tendenzialmente favorevole, chiedere ai cittadini cosa pensino sembri un po un' operazione di facciata. Una mente maliziosa potrebbe pensarne tante. Io mi limito a far notare che (e ripeto) nonostante la buonafede dell'amministrazione, il tutto abbia assunto un po i toni della commedia.
Senza poi entrare nel merito delle due palazzine, di cosa possano significare a tutti i livelli (diminuzione del verde anche se nei termini di legge, aumento della densità urbana e del traffico in zona, o al contrario, indirizzare ancor più il paese verso la strada della città dormitorio, etc etc) mi preme riflettere sulle strutture ad uso pubblico che verrebbero fuori da questo accordo di programma.
Dell'argine, sinceramente non so nulla, non ho le competenze per giudicare se è effettivamente indispensabile e se si in che modo è meglio farlo. Concordo invece sul fatto che la viabilità del quartiere sarebbe da rivedere, ma anche qui, non ho le conoscenze tecniche e/o giuridiche per dire qualcosa.
Qualcosa posso dire invece per quanto concerne il campetto (che secondo progetto non andrebbe a sparire ma sarebbe spostato e migliorato) e la sala polivalente.
Ammesso e non concesso che si debba pensare solo al calcio, l'idea di un campetto "serio" con manto sintetico, spogliatoi ben fatti e tutto il resto (come quello in progetto) è allettante ma… chi si sobbarca i costi? Di gestione dico. Una struttura del genere ha dei costi di gestione non indifferenti, perciò… chi paga? si da in gestione a privati? a me va benissimo, ma allora la pubblica utilità viene un po a mancare… o no?
Ma è sulla sala polivalente che secondo me viene il punto dolente.
Non per la sala in se, che sarebbe un progetto anche carino, quanto per l'idea che c'è dietro, sbagliata in partenza. A parer mio, si capisce.
Secondo il progetto la costruzione dovrebbe sorgere, se non erro, dove ora c'è la pinetina. Essa prevederebbe dei giochi per bambini, una sala/teatro al piano semi interrato e una sala assemblee al primo piano. Dove poi sarebbero situati anche gli eventuali sevizi tipo bar etc…
Ora la mia domanda è: è necessaria l'ennesima struttura polivalente a Cupra? i benefici superano i costi?
La mi risposta è decisamente no. Tralasciando il fatto che con tutta probabilità un bar in quella struttura fallirebbe o, se proprio dicesse bene a chi lo prende in gestione, diventerebbe una sorta di circolo per anziani 2, il discorso è un altro. L'amministrazione si rende conto o no dei costi di una struttura che secondo le loro intenzioni dovrebbe poter fungere da sala convegni, piccolo teatro, sala da ballo e quant'altro? Si rende conto delle spese per attrezzare una tale struttura? E delle spese per mantenerla? S'è accorta che ogni cosa di quel tipo a Cupra è andata inevitabilmente verso il degrado? E soprattutto s'è accorta che a Cupra non sono quelli gli spazi che mancano?
Facendo un attimo di conti vediamo che nella nostra ridente cittadina ci sono 2 sale polivalenti attigue: la vera e propria Sala Polivalente comunemente chiamata "palestra" e i locali della Consulta Giovanile che sono, in tutto e per tutto, una struttura polivalente. Poi ci sono le diverse stanze site presso l'edificio scolastico che sono usate dalla scuola di musica, dall'AVIS, dal CIF etc…
Ma anche lasciando perdere la scuola, ha senso avere 3 (se si costruisse questa eventuale sala al quartiere Catasta) edifici, che svolgono all'incirca il medesimo ruolo? Ha senso spendere per attrezzare 3 spazi che hanno una serie di necessità identiche (che quindi comportano delle spese identiche)?
Forse che l'amministrazione pensa di spendere di meno munendosi di un luogo dove poter convocare assemblee (al momento usa il Cinema Margherita)? Se è così devo dedurre che l'amministrazione non riesce o non vuole vedere il degrado di certi spazi lasciati a se stessi, e/o non ha idea di cosa sia la gestione vera e funzionale di un determinato tipo di spazi.
La sala al quartiere Catasta avrebbe senso solo in un progetto molto più ampio che preveda sale analoghe in ogni quartiere (un progetto che non mi sembra esserci), così com'è e tenendo conto della penuria di fondi, della - tutto sommato - dimensione ridotta del paese, delle esigenze della popolazione, spendere un eventuale accordo di programma in una costruzione del genere significa buttare soldi.
Siccome i costi di gestione non sono indifferenti, siccome non si può fare le cose con la speranza che funzionino come ci augureremmo noi, sfruttare meglio quello che già si ha invece di creare inutili spazi che rimarranno per la maggior parte del tempo vuoti e dove le attrezzature dureranno poco, mi sembra la vera carta vincente. Il resto mi pare vecchia miopia provinciale....

mercoledì 2 febbraio 2011

BETTINO CRAXI, UNDICI ANNI DOPO - Analisi e riflessioni di Alberto Leoni

BETTINO CRAXI, UNDICI ANNI DOPO - Analisi e riflessioni di Alberto Leoni
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Nell'undicesimo anno dalla morte di Bettino Craxi: mai come in questo, si respira un’aria diversa: l’aria di un ripensamento serio sulla sua figura umana e sulla questione Socialista.Costretto a fuggire dall’Italia per difendere la sua persona, aggredito da una campagna di odio senza precedenti, Craxi per anni è stato dipinto come l’unico simbolo della corruzione. E contro questo simbolo la coscienza collettiva di una parte importante del Paese ha scaricato le proprie colpe, le proprie “parti cattive” nel tentativo di purificarsi.

Craxi è stato un uomo che, nel bene e nel male, con le sue passioni e i suoi difetti, con le sue intuizioni e suoi errori, ha segnato un pezzo importante della vita politica italiana degli ultimi vent’anni del secolo scorso. Uno degli ultimi veri Statisti di questo Paese. Ai Socialisti ha ridato il gusto dell’autonomia politica, all’Italia il piacere di una dignità che pareva assopita. Era un Socialista che sbuffava contro Marx e amava Proudhon; che si muoveva come un lottatore nella cristalleria della democrazia consociativa; che lottava a fianco di chi era oppresso, dai Palestinesi agli oppositori di Pinochet, dai Desaparesidos Argentini agli studenti di Praga del ’68-

Craxi era un Socialista che aveva capito i nuovi umori dell’Italia degli anni ’70 e ’80. Era un’Italia che voleva viaggiare, lavorare e vedersi riconosciuta i meriti, voleva credere in se stessa e nella vita, voleva avere fiducia e liberarsi dai dogmi e dalle chiese “bianche e rosse”, sempre più decrepite. Riuscì a governare,fu il primo Presidente del Consiglio Socialista del Paese. Lo fece dignitosamente e a lungo (83-87). Tra le scelte di rilievo ricordo il taglio al costo del lavoro, l’inflazione abbattuta, Sigonella (ma soprattutto Comiso e la decisione di installare i Pershing Cruises contro i missili sovietici puntati sull’Europa), il nuovo Concordato nell’84. Il suo errore più grande? Non avere previsto, in tempo, l’effetto devastante della caduta del muro di Berlino (l’unico per la verità a capirlo, in Italia, fu Cossiga), ovvero lo sdoganamento dei comunisti di allora, che, ironia della sorte, dopo essere stati sconfitti dalla storia, dopo aver ottenuto il via libera dallo stesso Craxi per l’ingresso nell’Internazionale Socialista (1992) contribuirono lucidamente allo sterminio politico dei socialisti.

Era una politica Socialista, la sua, che per affermarsi utilizzò anche modalità irregolari di finanziamento, al pari di tutte le altre forze politiche. Ma non dovette mai vergognarsi della sua Storia, perché la storia ha dato ragione alle idee dei Socialisti. Altri hanno dovuto solo rinnegare e acquisire carte d’identità altrui. Bettino Craxi lascia un’eredità Politica e Culturale di grande rilievo: eredita’ che nessuno ha ancora raccolto,per un semplice motivo:la morte del Psi ha privato l’Italia di una forza Socialista Riformista.Un’assenza che,tuttora,perdura ma che dovrà essere ripresa da una politica “normale” che guarda all’Europa ed al mondo in cui ci sono almeno due grandi forze:una di ispirazione Popolare,una di ispirazione Socialista. In Italia,almeno sin qui,non abbiamo una politica “normale” con gli effetti che vediamo.

Uno dei meriti politici piu’ rilevanti di Craxi fu il rinnovamento del rapporto con la Dc,nel 2^ centro sinistra (79-87),nel connubio poltico e culturale tra socialismo riformista e liberale ed il filone cattolico liberale allora prevalente nella Dc. E lo fece con molta piu’ determinazione e chiarezza rispetto al suo padre politico, Nenni.Quel connubio aveva un’idea forte del Paese,aveva l’orgoglio dei valori,delle tradizioni occidentali;aveva l’orgoglio della tradizione giudaico cristiana e una sana laicita’ che mai sconfinò nel vilipendio della chiesa e dei suoi rappresentanti e delle basi fondanti la cultura e la storia di questo Paese:quel connubio rispettava le ragioni fondanti della tradizione italiana,a partire dalla famiglia.Oggi,di quel sano orgoglio occidentale sembra essersi persa traccia. Altrimenti non si spiega lo stucchevole dibattito sulla opportunita’ della presenza o meno dei nostri simboli nelle scuole,nei cimiteri ,negli ospedali.Se fosse in vita, Craxi che pur era spirito aperto all’integrazione con i popoli diversi, non esiterebbe un istante a combattere per la difesa dei nostri valori e della nostra tradizione. Per questo quel connubio culturale resta.anche oggi,un riferimento esemplare.

Un altro grande merito di Craxi fu quello di sostenere con forza l’importanza della politica nella nostra vita,nel futuro dei nostri giovani:Craxi amava la politica,la seconda repubblica ha fatto dell’antipolitica il proprio cavallo di battaglia,rendendo un pessimo servizio al bene comune. Infatti senza la capacita’ di sintesi della politica (e Dc e Psi ne furono,pur con luci ed ombre, interpreti di rilievo) una comunità è dominata dalle corporazioni, dalle loro dispute e vede,alla fine,prevalere il più forte.Senza la buona politica,senza partiti degni di questo nome (e la parola partito va pronunciata con orgoglio non balbettata con paura),alla fine saranno proprio i più deboli a non essere tutelati. Ecco perchè nel dibattito odierno dove nessuno sa più chi e’,dove da 15 anni si insegue affannosamente la costruzione di qualcosa di nuovo che sfiorisce poco dopo,e’ importante che torni la politica,che tornino i partiti ,non quelli passati perchè il passato non torna,ma partiti che abbiano un radicamento a tradizioni e valori antichi questo si’.Possibilmente pochi,ma strutturati,omogenei culturalmente,scuola di formazione e di selezione per le classi dirigenti del futuro. Voglio sperare che ,dopo dieci anni,venga ridato a Craxi ed ai socialisti il giusto riconoscimento(anche con gesti concreti) per quanto fatto al servizio del Paese;sarebbe un modo concreto con il quale “quella parte cattiva della coscienza nazionale abituata a trovare i capri espiatori e proiettare il male fuori di se’ potrebbe avere un sussulto di dignità!
ALBERTO LEONI

100 CANI HUSKY UCCISI IN CANADA: ERANO "INUTILI" - Clandestinoweb: sondaggi politici, elettorali. Il sondaggio politico elettorale che fa opinione

VISTO CHE NON C'ERA PIU' "LAVORO" PERCHE' NON SI SONO AMMAZZATI QUELLI DELLE AZIENDE CHE LI AVEVANO INGAGGIATI? BASTARDI!

Di ROBERTA MAZZACANE - La polizia canadese rende noto di aver aperto un'inchiesta sulla brutale uccisione di 100 Siberian Husky, nella località sciistica di Whistler, impiegati fino a qualche mese fa come cani da slitta per i turisti affluiti a Vancouver durante i Giochi invernali del febbraio 2010.
I cani, ormai un anno dopo le Olimpiadi, non servivano piu' per fare Sleddog (le escursioni con i cani da slitta) e rimasti "senza lavoro", erano diventati solo una spesa economica per le aziende che li avevano ingaggiati.......................................

100 CANI HUSKY UCCISI IN CANADA: ERANO "INUTILI" - Clandestinoweb: sondaggi politici, elettorali. Il sondaggio politico elettorale che fa opinione