IL CAMBIAMENTO

*"se quello che faccio potesse servire anche ad un'unica persona, e se anche quell'unica persona fossi io, non sarà stato inutile" .

*"Le mani che aiutano sono più sacre delle bocche che pregano".


*" Per me, una persona eccezionale è quella che si interroga sempre, laddove gli altri vanno avanti come pecore." (F.De Andrè).

domenica 29 marzo 2009

Lettera aperta ad Andrea (ed ai tanti attivisti dell'associazionismo cuprense)



Caro Andrea, su molte cose hai perfettamente ragione, solo che non penso che politici ci si nasce, certo che ci vuole un attitudine particolare e passione altrimenti tutti direbbero...ma chi me lo fa fare?
Abbiamo avuto politici che hanno dato anche la vita per una giusta causa ed anche politici che si sono messi in campo per farsi i cazzi loro, rubare e gestire il potere.
Per quanto mi riguarda io sono iscritto socialista da 28 anni, non mi ritengo un politico classico, forse neanche un politico, mi piace stare nelle istituzioni e associazioni per fare qualcosa anche che sia un bene per tutti.
In comune sto da 23 anni e sono passati tanti consiglieri, molti bravi ed onesti, altri non ci capivano niente ed hanno fatto anche cazzate.
Visto che in vari casi, per spirito di collaborazione, ho fatto pure una sorta di assessore f.f., ora voglio provarci direttamente io con il bagaglio di esperienza diretta alle spalle, almeno posso dare indirizzi che prima non potevo dare .
Spero, se eletto, di avere la collaborazione di tanti, come te, che si prestano come si sentono di farlo. Se poi non sarò eletto, continuerò come prima il mio servizio in Comune con i miei pregi e difetti, tanto quello che conta è il giudizio dei cittadini che , dicono, è stato ed è molto confortante nei miei riguardi.
Se saranno altri a guidare l'Amministrazione avranno sicuramente, come sempre, la mia collaborazione, anche per soddisfazione personale di contribuire a fare qualcosa di buono per il paese.
NON E' QUESTO UNO SPOT ELETTORALE, NON HO LOTTIZZAZIONI O CHISSA' COSA DA OTTENERE, NON MI SERVE NIENTE!E sono l'unico candidato che, o vince o perde, in Comune ci starà lo stesso!. Ciao.

Lettera aperta ad Andrea ( ed ai tanti attivisti dell'associazionismo cuprense)





Caro Andrea, su molte cose hai perfettamente ragione, solo che non penso che politici ci si nasce, certo che ci vuole un attitudine particolare e passione altrimenti tutti direbbero...ma chi me lo fa fare?
Abbiamo avuto politici che hanno dato anche la vita per una giusta causa ed anche politici che si sono messi in campo per farsi i cazzi loro, rubare e gestire il potere.
Per quanto mi riguarda io sono iscritto socialista da 28 anni, non mi ritengo un politico classico, forse neanche un politico, mi piace stare nelle istituzioni e associazioni per fare qualcosa anche che sia un bene per tutti.
In comune sto da 23 anni e sono passati tanti consiglieri, molti bravi ed onesti, altri non ci capivano niente ed hanno fatto anche cazzate.
Visto che in vari casi, per spirito di collaborazione, ho fatto pure una sorta di assessore f.f., ora voglio provarci direttamente io con il bagaglio di esperienza diretta alle spalle, almeno posso dare indirizzi che prima non potevo dare .
Spero, se eletto, di avere la collaborazione di tanti, come te, che si prestano come si sentono di farlo. Se poi non sarò eletto, continuerò come prima il mio servizio in Comune con i miei pregi e difetti, tanto quello che conta è il giudizio dei cittadini che , dicono, è stato ed è molto confortante nei miei riguardi.
Se saranno altri a guidare l'Amministrazione avranno sicuramente, come sempre, la mia collaborazione, anche per soddisfazione personale di contribuire a fare qualcosa di buono per il paese.
NON E' QUESTO UNO SPOT ELETTORALE, NON HO LOTTIZZAZIONI O CHISSA' COSA DA OTTENERE, NON MI SERVE NIENTE!
E sono l'unico candidato che, o vince o perde, in Comune ci starà lo stesso!. Ciao.

GIU' LE MANI DA BETTINO, CRAXI NON C'ENTRA COL PDL.


Bobo Craxi: i socialisti escano dal PDL finchè sono in tempo.


sabato 28 marzo 2009
"L'omaggio di Berlusconi a Craxi celebra la nostra fine, non il riscatto dei socialisti attraverso di lui." Bobo, figlio di Bettino Craxi, non ha gradito la citazione del padre fatta dal premier dal palco della Fiera di Roma: "Craxi, col Pdl, non c'entra niente".

Giù le mani da Craxi? "Il punto è che il disegno teorico e politico del berlusconismo con Craxi non c'entra nulla. A parte che, nonostante l'amicizia tra mio padre e Berlusconi non ci fu mai un passaggio diretto di consegne, sono certo che mio padre non avrebbe sostenuto l'attuale posizione di Berlusconi."


Perché? "L'elemento dominante del craxismo è il rovesciamento dei rapporti di forza a sinistra e la sfida all'egemonia comunista per realizzare l'unità delle forze progressiste alternative alla Dc. Mio padre si considerava un epigono di Mitterrand, non di De Gaulle."

Berlusconi invece? "Dopo la fase della difesa della libertà di fronte alla macchina da guerra c'è stata una involuzione politica. E ora il Pdl è un partito plebiscitario nella forma. Anche il riferimento al Ppe poi taglia definitivamente i ponti col filone socialista, laico e liberale proprio del Psi." Eppure ci sono tanti socialisti: Brunetta, Sacconi… "Sono socialisti perché stavano seduti allora dove sta seduto Fini oggi: alla quinta fila. Sono «ex». Punto. Non capiscono che il Pdl è un salto rispetto a Forza Italia. Non dico che Berlusconi è un fascista ma politologicamente il nuovo partito assomiglia al partito unico del ventennio: tiene dentro tutto e il suo contrario in nome di una alleanza nazionale. È una rottura anche rispetto alla Dc. Ai socialisti dico: uscite finché siete in tempo."

Prevede una brutta fine per loro? "Come quella dei palestinesi di Giordania durante il settembre nero. Ricorda? Uscirono da Israele per chiedere rifugio in Giordania e furono massacrati. Quelli che sono andati in Forza Italia per non cadere nelle mani dei comunisti in nome dell'identità socialista stanno facendo la stessa fine." Il Pdl nasce da quindici anni di Seconda Repubblica. Non salva niente? "I comunisti, dopo il '92, avevano paura di scomparire e Berlusconi aveva paura di essere travolto dalla fine della Prima Repubblica. Ora, ciò che resta di quella paura, è la vittoria di Berlusconi."

Nel '94 i socialisti scelsero lui. "Sì. Era necessaria una discontinuità. Nel vuoto politico gli elettori socialisti votarono contro la gioiosa macchina da guerra per salvare la loro identità. Anche se Berlusconi, in nome della retorica del nuovo, non mise i parlamentari socialisti nelle liste per paura di compromettersi l'immagine."

Un tradimento rispetto all'amicizia con Craxi? "Diciamo che al di là dell'amicizia il rapporto è controverso dall'inizio. Basti pensare che nel libro che Berlusconi ha mandato a tutti gli italiani Craxi è assente. Dopo la riabilitazione, la cancellazione: un'operazione staliniana."

Proprio non le piace il Pdl. "Ma scusi, guardi anche le politiche del governo: una volta sono di destra, una di sinistra. L'elemento coagulante non è ideologico né programmatico. Nel richiamo al popolo le singole appartenenze si sgretolano."

Che pensiero le viene dopo il discorso di Berlusconi? "Mi vengono in mente i diari di Nenni in esilio a Ponza. Diceva che il ventennio aveva rappresentato per Mussolini la gloria e per i socialisti l'esilio. Anche Berlusconi ha vissuto con i socialisti vent'anni di gloria. Ora il suo omaggio a mio padre è doloroso, perché celebra la nostra fine, non il nostro riscatto attraverso di lui." (da Il riformista del 28 marzo 2008)

venerdì 27 marzo 2009

Ai vecchi comunisti, per chiarirvi qualche dubbio!


Ai vecchi comunisti, per chiarirvi qualche dubbio:
Ne approfitto per mettere in chiaro una volta per tutte chi siamo noi Socialisti, almeno su uno dei tanti aspetti che paiono essere stati rimossi dalla storia collettiva di questo Paese senza memoria.Lo faccio sopratutto per dare contezza ai compagni Comunisti, i quali dileggiano i Socialisti di ogni luogo e tempo, da quale storia veniamo noi e da quale invece vengono loro. Dato che troppo spesso, per loro, i Socialisti sono nati e morti con tangentopoli.E lo faccio avendo appena letto alcuni comenti nell'Unità online di oggi, da cui torno sempliceente schifato, anche perchè i miei commenti venivano sistematicamente censurati.Bene, toccherò un solo tema, quello su cui voi comunisti siete convinti di essere più all'avanguardia, quello della difesa dei lavoratori: sappiate una volta per tutte che lo statuto dei lavoratori fu opera dei Socialisti, stampatevelo bene in testa. E che addirittura il P.C.I in parlamento si ASTENNE dal votare (dopo una lunga battaglia per non votare contro) questa riforma straordinaria che emancipava i lavoratori italiani dal feudalesimo. E vi si astenne perche una legge sifatta mettendio d'accordo "padrone " e "operaio" minava alla base l'idea di rivoluzione, che con grande lungimiranza politica e sociale, pensavate migliore di una semplice e pacifica riforma. Questo perche eravate e siete ancora almeno i più vecchi di voi, i peggiori nemici della concretezza e della verità, e tra i migliori difensori dell'indifendibile. Oggi, tanti anni dopo, vi siete appropriati della paternità morale e alcuni anche reale di quella riforma, con la vostra consueta presunzione, e proprio oggi che quella riforma necessita di essere adeguata ai tempi (noi socialisti su questo lavoriamo ancora) voi volete lasciarla così com' è. Come al solito perchè amate le cose giuste, ma le capite talmente in ritardo che quando le capite rischiano di non essere più ne utili ne giuste. E sopratutto fate di tutto perche il nuovo, che non avete ancora capito non avanzi. Le cause dei molti ritardi Italiani sono anche merito vostro, e a pagarle sono sopratutto i lavoratori che dite di voler difendere.Di seguito traggo da Wikipedia uno stralcio della storia di come lo statuto divenne realtà con la vostra astensione, grazie ai Socialisti di questo paese e alla loro storia non senza macchia (come la vostra del resto) ma Gloriosa per la maggior parte.P.S: Al Coglione che sull'Unità di oggi si chiedeva se non avesse ragione Togliatti a dire che i Socialisti sono uguali ai fascisti mi piacerebbe rispondere solo con una constatazione, che la sua vita di maldestro pensatore politico è stata finora, ma sicuramente continuerà ad esserlo, Inutile.Il percorso politico dello statuto dei lavoratoriPoliticamente, al principio degli anni sessanta, i diversi tentativi di rafforzare gli esperimenti governativi di centrosinistra si tradussero in un notevole impegno riformista primariamente ad opera del PSI, il principale interessato a quella formula politica.Già avanzate in senso genericamente programmatico al tempo del primo governo Moro di "centrosinistra organico" (1963), nell'anno in cui si emanarono norme per la tutela delle donne lavoratrici (ad esempio vietando il licenziamento per causa di matrimonio o consentendo l'accesso delle donne ai pubblici uffici e alle professioni), molte delle riforme sulla cui proposizione andava condensandosi l'attenzione socialista furono di fatto "congelate" dopo i fatti del luglio 1964 (Piano Solo) e sarebbero riapparse con vigore qualche anno dopo.Il percorso che sarebbe sfociato nell'emanazione dello Statuto, in fondo, si lega principalmente ad una paternità socialista a latere della quale si registrarono adesioni minori di altri partiti o di correnti interne ai partiti.Con ovvi obiettivi di consolidamento del seguito elettorale, e quindi di rafforzamento del proprio peso all'interno delle coalizioni, ma non senza effettiva determinazione a raggiungere una norma definitiva, fu il partito di Nenni a premere perché la regolamentazione si frapponesse come argine al dilagare del disordine di questa materia, e ne fece cavallo di battaglia reputando che potesse essere la via capace di condurlo alla guida del Paese.Dopo la legge 30 giugno 1965, n. 1124 (Testo unico delle norme in materia di infortuni e malattie professionali), la legge 21 luglio 1965, n. 903 (che introduceva le pensioni di anzianità e istituiva la pensione sociale) e la legge 15 luglio 1966, n. 604 (che regolava la materia dei licenziamenti), tutte promosse dal PSI, vi era ancora da registrare normativamente la posizione guadagnata dai sindacati e la nuova figura di lavoratore che pareva emergere dalle loro elaborazioni; l'interessamento sarebbe stato anche strategicamente utile per "scippare" una tematica fondamentale al Partito Comunista, l'altro grande partito della sinistra con cui il PSI era sovente in disaccordo e talvolta in aperto scontro. Parallelamente, perciò, ad azioni sul fronte della previdenza sociale e su fronti di altra prevedibile rilevanza nazionale, come ad esempio la campagna per il divorzio, i socialisti esercitarono fortissime pressioni perché le azioni normative in materia agraria (1964), peraltro anch'esse oggetto di animate (ed animose) polemiche, venissero corroborate da analoghe azioni sul lavoro in generale.Di particolare rilievo in questo senso, per quanto oggettivamente poco ricordata, fu l'opera di Giacomo Brodolini, sindacalista socialista che fu ministro del lavoro e della previdenza sociale e che legò il suo nome sia alla riforma del 1969 proprio della previdenza sociale (la cosiddetta "riforma delle pensioni", passate dal sistema "a capitalizzazione" a quello "a ripartizione"), sia all'abolizione delle cosiddette "gabbie salariali", sia all'impulso più determinante per la codificazione della materia del lavoro: Brodolini richiese infatti l'istituzione di una commissione nazionale per la redazione di una bozza di statuto (da lui nominato "Statuto dei diritti dei lavoratori)", alla cui presidenza chiamò Gino Giugni, allora solo un docente universitario seppure già noto, ed un comitato tecnico di notevole spessore.Il maggior promotore dello Statuto, Brodolini, non lo vide venire alla luce poiché morì poco dopo l'istituzione della Commissione, ed il maggiore merito di indirizzo nei lavori di questa viene generalmente attribuito al Giugni, che avrebbe in seguito dichiarato di essersi sempre fondamentalmente ispirato alle indicazioni di Brodolini.

domenica 15 marzo 2009

IMMUNITA' altra cover demenziale di Alisa (sincerità)

Immunità , Adesso è tutto così semplice Non può toccarmi nessun giudice E faccio quello che mi va . Immunità Un elemento imprescindibile Per chi non tollera le regole E punti all'impunità. Adesso comando davvero ...

sabato 14 marzo 2009

IL TURISMO A CUPRA FONTE DI BENESSERE PER TUTTI!


(cliccando sul titolo si accede al sito turistico ufficiale del Comune)

A PARTE IL SITO COMUNALE CHE E' DA RINNOVARE, RICORDIAMO CHE IL TURISMO E' IL MOTORE DELL'ECONOMIA CUPRENSE, FONTE DI REDDITO SIA PER I CITTADINI (affitto appartamenti, occupazione, ecc.) SIA PER TANTE PICCOLE AZIENDE ANCHE A LIVELLO FAMILIARE .

DIFENDIAMO QUINDI LE RISORSE TURISTICHE-CULTURALI-AMBIENTALI SIA PER LA BELLEZZA DELLA NOSTRA CUPRA MA ANCHE PER CREARE OCCUPAZIONE DIRETTA, E FAVORIAMO IL COMMERCIO, L'ARTIGIANATO E LE ATTIVITA' PRODUTTIVE CHE, A LORO VOLTA, POTRANNO SVILUPPARSI E CREARE LE CONDIZIONI PER ULTERIORI POSTI DI LAVORO.

I CUPRENSI CHIEDONO ADEGUATI SERVIZI SANITARI E ASSISTENZIALI, POSTI DI LAVORO SOPRATTUTTO PER I GIOVANI ED UN A MIGLIORE QUALITA' DELLA VITA : NON RIEMPIAMOLI DI CHIACCHIERE ELETTORALI, DI DESTRE E SINISTRE.
NOI SOCIALISTI SIAMO A DISPOSIZIONE E CI IMPEGNEREMO PER CONSEGUIRE QUESTI RISULTATI CON IL CONTRIBUTO DI IDEE E COLLABORAZIONE DIRETTA DI TUTTI.
CONTINUATE A MANDARCI E COMUNICARCI DIRETTAMENTE LE VOSTRE PROPOSTE.
O MEGLIO VENITE CON NOI PER CONTRIBUIRE FATTIVAMENTE A TUTTO CIO'.
GRAZIE PER L'ATTENZIONE.

Gem Boy - Fatalità (cover demenziale di "Sincerità" di Arisa)

RIDIAMO FINCHE' POSSIAMO!!!!

sabato 7 marzo 2009

Quelli che...alle elezioni comunali si ostinano ancora a parlare di destra, centro e sinistra anzichè dei problemi dei cittadini!

Mi permetto di scrivere ancora qualche riga su questo tema, nonostante sia già stato sviscerato in precedenti note anche sulla stampa.
I cittadini in generale e quindi anche i cuprensi si aspettano da un'Amministrazione Comunale soluzioni alle varie problematiche, progetti, investimenti e sviluppo del paese ecc. e, come è stato sempre dimostrato, votano quasi esclusivamente giudicando il gruppo che si presenta e le singole persone, perchè bravi amministratori ci possono essere sia a destra che al centro che a sinistra, ma non è l'etichetta con cui ci presenta a determinare la scelta da parte del cittadino.
E non è certo a Cupra Marittima che si possono decidere i destini dell'uman ità e della nazione!
Quindi noi per primi abbiamo cercato di focalizzare le idee e le proposte per lo sviluppo di Cupra in questa ottica, contribuendo a creare un gruppo civico di lavoro fatto di persone competenti e disponibili, provenienti anche dall'attuale amministrazione, a condivere un progetto utile al paese, aldilà dell'etichetta politica che, come è successo più volte, qualcuno si è cucito addosso solo per comodità del momento.
Voglio invitare ancora una volta alcuni personaggi di non insistere col "centrodestra", "centrosinistra" "sinistracentro" ecc. o a fare a gara per chi è più di sinistra e darci lezioni: ciò dimostra che non si hanno argomenti e proposte concrete da far vagliare ai cittadini.
A CUPRA SI PRESENTERANNO TRE LISTE CIVICHE? BEN VENGANO! Vorrà dire che ci saranno tre candidati sindaci e 48 cittadini che si presenteranno alla popolazione con la loro faccia ed idee, anche politiche, il dibattito si arricchirà ed infine dalle urne uscirà il giudizio popolare.
Per concludere cerchiamo, se ce ne fosse ancora bisogno, di chiarire definitivamente il discorso relativo al nostro partito:
IL PARTITO SOCIALISTA E' E RESTA UN PARTITO STORICO DELLA SINISTRA RIFORMISTA, LIBERALE E DEMOCRATICA CHE NON HA MAI APPROVATO E CONDIVISO POSIZIONI MASSIMALISTE E GIUSTIZIALISTE DI UNA CERTA SINISTRA , NE' TANTOMENO IL CONSERVATORISMO SPESSO REAZIONARIO DI UNA CERTA DESTRA, OLTRE A DISTINGUERSI, INFINE, PER UNA FORTE AFFERMAZIONE DEI VALORI DELLA LAICITA' DELLO STATO RISPETTO A CERTE POSIZIONI DELLE FORZE DI ISPIRAZIONE CATTOLICA.
Maurizio Virgulti. Coordinatore PS Cupra Marittima.
VIDEO DI GIORGIO GABER: destra-sinistra

Problemi di schiamazzi? Chiama Olindo e Rosa Bazzi!