IL CAMBIAMENTO

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martedì 24 febbraio 2009

Commenti al Vangelo: i veri ed i falsi farisei contemporanei (l'ipocrisia)


da La Chiesa.it

I veri e i falsi farisei contemporanei.

Don Girolamo Capita (giovani) XXIX Domenica del Tempo Ordinario (Anno A) (16/10/2005)Vangelo: Mt 22,15-21

Nel vangelo di questa domenica, i farisei tentano un approccio alla verità, definito da Gesù stesso ipocrita. Cosa vogliono sapere o conoscere da Gesù? Dalla loro domanda scaturisce anche una loro visione parziale della vita. C'è da notare che i farisei non erano tutti uguali, come d'altronde non lo siamo noi cristiani, oggi. Infatti il "vero" fariseo era colui che viveva la propria fede con autenticità, per cui le pratiche esteriori derivanti dall'osservanza della legge di Dio erano il frutto di una vita plasmata dall'ascolto obbediente della Parola di Dio. Il vero fariseo sapeva essere accogliente, misericordioso e sicuramente avrebbe prestato soccorso al samaritano percosso e derubato sulla strada da Gerusalemme a Gerico. Ma i farisei che incontriamo nel vangelo di oggi sono ipocriti. Chiamano Gesù, Maestro, ma non lo seguono! Gli chiedono qual è la via per conoscere la verità, ma non la percorrono. E poi quale verità domandano o cercano? Quella di comodo, la verità soggettiva, quella che si può dominare, manipolare a proprio piacimento. La loro visione parziale della vita di fede relegata al culto sganciato dalla vita, e dunque non incidente nella vita stessa, preclude la loro possibilità di comprendere e conoscere. Questi farisei sono gli stessi di quelli che Gesù stigmatizzò negativamente nella parabola del buon samaritano come incapaci di amare il prossimo, pur essendo illusi di amare Dio con la semplice osservanza di una legge cultuale. Questi farisei sono furbi. E' la furbizia astuta di chi cerca i propri interessi: eliminare Gesù perché da fastidio. Questo Gesù è da non accogliere!!! Allora pensano di cogliere in fallo Gesù con la famosa domanda: è lecito pagare il tributo a Cesare? Ironia del vangelo. Questi farisei hanno elaborato il tranello per loro! Nella risposta di Gesù vi è lo smascheramento della grettezza della loro fede. Se Gesù avesse risposto di si, avrebbe avuto contro gli ambienti israeliti più ostili ai romani, come i rivoluzionari zeloti, ma avrebbe avuto dalla sua parte i romani, i farisei e i sacerdoti che dai romani godevano alcuni privilegi; se avesse risposto di no, inversa sarebbe la situazione. In ogni caso Gesù avrebbe dovuto prendere una posizione di parte. Dunque essi "tentano" Gesù, volendolo forzare ad assumere un approccio parziale se non addirittura dicotomico alla realtà della vita. Con la sua risposta Gesù evita tale approccio dicotomico o parziale, recuperando integralmente i dati della realtà. Egli si rivela, svelando agli uomini la loro identità. Di chi è l'effige sulla moneta. Di Cesare. Allora date a Cesare quel che è di Cesare MA a Dio ciò che è di Dio. Da notare non c'è la congiunzione "E" a Dio quello che è di Dio, la quale potrebbe giustificare un approccio separatistico alla realtà, ma la particella MA. Ciò significa che ogni persona vive nella civiltà organizzata con le proprie istituzioni politiche, sociali, economiche da rispettare, ma non se queste siano lesive della dignità di ogni persona in quanto creata da Dio a sua immagine e somiglianza! È nell'amore ad ogni persona umana che si rende a Dio ciò che e di Dio e a Cesare ciò che è di Cesare. Non ci può essere separazione tra fede e vita economica, politica, sociale. La persona cristiana lo è sempre nella sua vita, altrimenti rischia di diventare come i farisei ipocriti del vangelo odierno. Oggi sentiamo parlare da più parti che la libertà religiosa, conquista fondamentale delle democrazie moderne occidentali, debba essere relegata alla sfera privata, intendendo perciò che, da noi in Italia, i cristiani lo devono essere solo nelle chiese e nelle loro case, e non anche nei parlamenti, nelle strutture socio-economiche contemporanee. Questo perché anche per tanti "ipocriti" oggi Dio è da non accogliere o addirittura da eliminare! Se fosse così significherebbe far perdere ai cristiani di oggi e a voi, carissimi giovani cristiani il sapore del sale della terra e lo splendore della luce del mondo. Ma nel vangelo Gesù si rivela ancora una volta non nemico dei farisei, per il fatto stesso che loro non comprendono, o per il fatto che gli tendono un tranello. Quel date a....., è nel contempo un invito che nasce dal cuore misericordioso, del Figlio di Dio ma anche dal Figlio dell'uomo, ad aprire il loro cuore all'ascolto accogliente della Parola di Dio, e a riscoprirsi figli di uno stesso Padre, figli di una stessa "terra", cioè a riscoprire la loro dignità di essere creati a immagine e somiglianza di Dio e di essere amati profondamente da Dio Creatore e Padre. Dalla riscoperta di essere amati dal Padre, dalla conversione a Lui non come un Maestro ma come il Signore Risorto, nascerà la nuova umanità, il nuovo e autentico "fariseo" che è capace di vivere nel mondo per il bene dell'umanità a lode di Dio. Buon cammino.

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