IL CAMBIAMENTO

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venerdì 4 febbraio 2011

ACCORDO SI, ACCORDO NO, ACCORDO FANTASMA.....

Nota di Andrea Fontana postata su facebook, molto condivisibile. Cliccate sul link per leggere e partecipare alla discussione.

http://www.facebook.com/?ref=home#!/notes/andrea-fontana/accordo-si-accordo-no-accordo-fantasma/10150192466619498?notif_t=note_reply

Non voglio entrare troppo nel merito del progetto di "riqualificazione" del quartiere Catasta. Non essendo nemmeno residente di tale quartiere ne ho un diritto relativo. Vorrei però spendere 2 parole su tale progetto e dire perché, secondo me, presenta delle idee sottese che sono sbagliate per l'economia (non intesa solo in senso economico) del paese.
Il progetto, da come si evince anche dal Carlino del 25 gennaio, prevede: 2 condomini che andrebbero ad occupare quello che adesso è un campo da calcetto e spazio verde. In cambio di essi, con un accordo di programma il costruttore andrebbe a realizzare svariate opere di pubblica utilità: rafforzamento dell'argine del torrente, un campetto in erba sintetica, un ponte che traversando il torrente collegherebbe il quartiere con via Ruzzi e una struttura polifunzionale. Più un ripensamento della viabilità.
Alla pubblica riunione indetta qualche giorno fa dall'amministrazione è emerso chiaramente che i residenti (almeno quelli presenti) sono decisamente contrari all'opera. In soldoni pensano che i benefici che potrebbero trarne non compensi comunque le "perdite" (spazio verde soprattutto). Ovviamente l'amministrazione comunale ha la facoltà di approvare o meno il progetto indipendentemente da come si sono espressi i cittadini. Su questo non ci piove.
Quello su cui vorrei riflettere però è altro, e precisamente due due punti:
il concetto di democrazia partecipata ribadita dal sindaco in apertura di assemblea, e l'utilità di alcune strutture pubbliche previste dall'accordo di programma.
Il sindaco ha ribadito più volte che chiedere alla cittadinanza cosa pensi di un progetto che la riguarda è vera democrazia partecipata, che fino ad allora non era mai stato fatto, che questa è una novità per Cupra. Il primo cittadino ha anche ribadito che l'amministrazione non ha ancora preso una decisione, ma che comunque il chiedere "al popolo" non è dovuto ad indecisione ma al senso di onestà e democrazia che guida lui e l'amministrazione tutta.
In linea di massima sono d'accordo.
Tuttavia durante l'incontro, fin dal prologo, è parso chiaro a tutti che l'amministrazione (o almeno il suo rappresentante) fosse più che favorevole al progetto. Se così non fosse, c'è stato evidentemente qualche errore di comunicazione...
Io personalmente credo alla buonafede e all'onestà d'intenti del sindaco D'Annibali. Ma lo stesso sindaco ammetterà che dal momento che l'opinione dei cittadini non è vincolante, dal momento che comunque decide l'amministrazione e dal momento che questa è già tendenzialmente favorevole, chiedere ai cittadini cosa pensino sembri un po un' operazione di facciata. Una mente maliziosa potrebbe pensarne tante. Io mi limito a far notare che (e ripeto) nonostante la buonafede dell'amministrazione, il tutto abbia assunto un po i toni della commedia.
Senza poi entrare nel merito delle due palazzine, di cosa possano significare a tutti i livelli (diminuzione del verde anche se nei termini di legge, aumento della densità urbana e del traffico in zona, o al contrario, indirizzare ancor più il paese verso la strada della città dormitorio, etc etc) mi preme riflettere sulle strutture ad uso pubblico che verrebbero fuori da questo accordo di programma.
Dell'argine, sinceramente non so nulla, non ho le competenze per giudicare se è effettivamente indispensabile e se si in che modo è meglio farlo. Concordo invece sul fatto che la viabilità del quartiere sarebbe da rivedere, ma anche qui, non ho le conoscenze tecniche e/o giuridiche per dire qualcosa.
Qualcosa posso dire invece per quanto concerne il campetto (che secondo progetto non andrebbe a sparire ma sarebbe spostato e migliorato) e la sala polivalente.
Ammesso e non concesso che si debba pensare solo al calcio, l'idea di un campetto "serio" con manto sintetico, spogliatoi ben fatti e tutto il resto (come quello in progetto) è allettante ma… chi si sobbarca i costi? Di gestione dico. Una struttura del genere ha dei costi di gestione non indifferenti, perciò… chi paga? si da in gestione a privati? a me va benissimo, ma allora la pubblica utilità viene un po a mancare… o no?
Ma è sulla sala polivalente che secondo me viene il punto dolente.
Non per la sala in se, che sarebbe un progetto anche carino, quanto per l'idea che c'è dietro, sbagliata in partenza. A parer mio, si capisce.
Secondo il progetto la costruzione dovrebbe sorgere, se non erro, dove ora c'è la pinetina. Essa prevederebbe dei giochi per bambini, una sala/teatro al piano semi interrato e una sala assemblee al primo piano. Dove poi sarebbero situati anche gli eventuali sevizi tipo bar etc…
Ora la mia domanda è: è necessaria l'ennesima struttura polivalente a Cupra? i benefici superano i costi?
La mi risposta è decisamente no. Tralasciando il fatto che con tutta probabilità un bar in quella struttura fallirebbe o, se proprio dicesse bene a chi lo prende in gestione, diventerebbe una sorta di circolo per anziani 2, il discorso è un altro. L'amministrazione si rende conto o no dei costi di una struttura che secondo le loro intenzioni dovrebbe poter fungere da sala convegni, piccolo teatro, sala da ballo e quant'altro? Si rende conto delle spese per attrezzare una tale struttura? E delle spese per mantenerla? S'è accorta che ogni cosa di quel tipo a Cupra è andata inevitabilmente verso il degrado? E soprattutto s'è accorta che a Cupra non sono quelli gli spazi che mancano?
Facendo un attimo di conti vediamo che nella nostra ridente cittadina ci sono 2 sale polivalenti attigue: la vera e propria Sala Polivalente comunemente chiamata "palestra" e i locali della Consulta Giovanile che sono, in tutto e per tutto, una struttura polivalente. Poi ci sono le diverse stanze site presso l'edificio scolastico che sono usate dalla scuola di musica, dall'AVIS, dal CIF etc…
Ma anche lasciando perdere la scuola, ha senso avere 3 (se si costruisse questa eventuale sala al quartiere Catasta) edifici, che svolgono all'incirca il medesimo ruolo? Ha senso spendere per attrezzare 3 spazi che hanno una serie di necessità identiche (che quindi comportano delle spese identiche)?
Forse che l'amministrazione pensa di spendere di meno munendosi di un luogo dove poter convocare assemblee (al momento usa il Cinema Margherita)? Se è così devo dedurre che l'amministrazione non riesce o non vuole vedere il degrado di certi spazi lasciati a se stessi, e/o non ha idea di cosa sia la gestione vera e funzionale di un determinato tipo di spazi.
La sala al quartiere Catasta avrebbe senso solo in un progetto molto più ampio che preveda sale analoghe in ogni quartiere (un progetto che non mi sembra esserci), così com'è e tenendo conto della penuria di fondi, della - tutto sommato - dimensione ridotta del paese, delle esigenze della popolazione, spendere un eventuale accordo di programma in una costruzione del genere significa buttare soldi.
Siccome i costi di gestione non sono indifferenti, siccome non si può fare le cose con la speranza che funzionino come ci augureremmo noi, sfruttare meglio quello che già si ha invece di creare inutili spazi che rimarranno per la maggior parte del tempo vuoti e dove le attrezzature dureranno poco, mi sembra la vera carta vincente. Il resto mi pare vecchia miopia provinciale....

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